giovedì 3 novembre 2011

Agenzia: sì o no?

è una domanda che quasi tutti gli illustratori ad un certo punto della propria carriera si pongono, ma in effetti che cos'è un'agenzia e a cosa serve?
L'agenzia è, o dovrebbe essere, un supporto alla carriera dell'artista: l'agente è un mediatore tra il disegnatore e l'editore, promuove il lavoro dell'illustratore attraverso web, fiere ecc. e lo aiuta a migliorare il proprio portfolio in base alle sue conoscenze del mecato.

Poco più di un anno fa, per una serie di ragioni più o meno personali, ho capito di avere bisogno di un agente. Quello che mi aspettavo di ottenere era un aiuto concreto nel definire quali aspetti del mio lavoro sviluppare, una maggiore visibilità soprattutto all'estero, una tutela contro i perditempo/truffatori con i quali mi ritrovo ad avere a che fare troppo spesso e infine, ovviamente, di lavorare di più.
Da una ricerca su google e dai consigli di alcuni amici illustratori sul forum illustrarte ho stilato una lunga lista di agenzie e mi sono presa un po' di tempo per esaminarle. Molte non riportano sul sito i termini dell'accordo, cioè per esempio, non indicano qual'è la loro percentuale sulla commissione, se vogliono l'esclusiva, se puoi continuare a promuovere il tuo lavoro per conto tuo... Da questo punto di vista inizialmente è un salto nel buio.
Il primo passo tuttavia è verificare l'affinità dei propri lavori con quelli degli artisti rappresentati. Sembra un compito semplice ma non lo è: ci possono essere delle somiglianze nel disegno ma notevoli differenze nella coloritura e viceversa, altre volte l'agenzia promuove lavori talmente diversi tra loro che è difficile capire se il tuo operato potrebbe rientrarci o meno.
Comunque dopo qualche giorno di ripensamenti e tentennamenti ho estrapolato dalla lista una quindicina di nomi di agenzie "papabili" ed ho iniziato a contattarle partendo da quelle che mi piacevano di più per poi scendere man mano verso quelle che mi convincevano meno.
La maggior parte non mi ha riposto, un paio non mi hanno ritenuta adatta al loro mercato e altre mi hanno chiesto di ricontattarle più avanti perchè momentaneamente al completo.
Forse a questo punto avrei dovuto chiedere consigli a questi ultimi e prendere un po' di tempo per migliorare il mio portfolio.
Invece ho provato con l'ultima agenzia che mi ero tenuta da parte: la Advocate-art. Non l'avevo contattata subito perchè avrei preferito una struttura più piccola che potesse seguirmi più attentamente, ma d'altro canto è una società molto attiva, sempre presente con grandi stand in ogni fiera. Così poco prima di partire per la fiera del libro di Francoforte del 2010 ho mandato un'email con alcuni dei miei lavori chiedendo, se interessati un appuntamento in fiera.
Non ho ricevuto subito una risposta e non ho avuto modo di incontrarli a Francoforte, ma quando sono tornata ho trovato il contratto che aspettava solo d'essere firmato. L'accordo prevedeva un periodo di 6 mesi di prova, al quale sarebbe seguito un tacito rinnovo salvo diversa comunicazione. L'agenzia non chiedeva alcun compenso mensile ma sono una percentuale (piuttosto alta) sul lavoro che mi avrebbero procurato, potevo continuare a promuovere il mio lavoro per conto mio senza alcun obbligo verso di loro qualora mi fossi procurata del lavoro da sola (menomale!) e voleva l'esclusiva, cioè non avrei potuto farmi rappresentare da altri agenti fintanto che fossi rimasta con loro.
Questi termini mi stavano bene e pertanto ho accettato.
Inizialmente ero entusiasta d'avere trovato un agente che apprezzasse il mio lavoro e speravo di ricevere delle indicazioni su come migliorarlo perciò durante i primi mesi ho inviato montagne di illustrazioni differenti, cartoline natalizie, illustrazioni di fiabe, esempi dei miei lavori per i photostock per capire quale fosse la formula più "vendibile".
Ogni volta però l'unico feedback che ricevevo era un "Great!" o "Wonderful work" decisamente incoraggiante ma non molto utile.
Alla fine di gennaio mi è stato proposto il primo lavoro tramite agenzia ed ero felicissima! Ero con loro da relativamente poco tempo e la collaborazione stava già dando risultati positivi! Il cliente si è rivelato molto disponibile ed il lavoro molto piacevole quindi il mio entusiasmo cresceva.
Prima della fiera di Bologna ho consegnato all'agenzia le mie ultime creazioni di nuovo chiedendo un parere e di nuovo chiedendo di incontrarci per conoscerci e per avere un riscontro sul mio lavoro, ma sono stata ignorata. Ciò nonostante i primi di Aprile ho provato a chiedere ancora, suggerimenti sia sullo stile sia sui soggetti da illustrare e ancora una volta non ne ho ricevuti. Ed ho iniziato a “disinnamorarmi” …
un altro brutto colpo alla mia relazione con l'agenzia è stato inferto durante la fiera di Londra (eh sì non mi sono fatta mancare nemmeno quella) quando dopo aver ancora tentato invano di fissare un appuntamento per conoscerci e confrontarci, mi sono presentata allo stand senza appuntamento e... i 2 rappresentanti della Advocate-art non avevano la minima idea di chi io fossi! È stata un chiacchierata breve, imbarazzante e umiliante che mi ha lasciato molti dubbi.
Non molto tempo dopo ho provato a fare un altro tentativo: ho scritto al mio agente che avevo tempo di lavorare sul mio portfolio ma che avevo bisogno del suo aiuto per farlo. Mi ha risposto “buon lavoro”.
La cosa mi ha lasciato perplessa ma ho iniziato a chiedermi se non fossi io ad aspettarmi troppo da un agente e forse indirizzare il lavoro del disegnatore non rientrava fra le sue mansioni. Così ho lasciato perdere per un po', in fin dei conti avevano selezionato una 40ina di immagini per il mio portfolio e per il momento potevano bastare.
Però ancora il lavoro consegnato a fine marzo non mi era ancora stato pagato. Ho atteso i canonici 90 giorni, poi c'erano di mezzo le vacanze... insomma per farla breve i primi di settembre ancora non avevo ricevuto nulla. Così ho chiesto spiegazioni, mi è stato detto “controllo e ti faccio sapere”. 3 settimane dopo ho chiesto di nuovo e finalmente 6 mesi dopo la consegna il lavoro mi è stato pagato.

Poi qualche settimana fa per puro caso, ho scoperto che il mio portfolio è stato completamente rimosso dal sito. Ho atteso qualche giorno per vedere se si trattava di un disguido tecnico o se si sarebbero fatti vivi per chiedermi nuovo materiale e poi ho scritto per chiedere chiarimenti in merito e se dovevo/potevo considerarmi sciolta dal contratto.

E ieri ho ricevuto l'ultima risposta: la mia avventura con l'Advocate-art si è conclusa dopo un anno.
Quello che mi chiedo adesso è: se io non mi fossi accorta della mia sparizione dal loro sito quando mi avrebbero comunicato l'intenzione di chiudere la collaborazione? E se nel frattempo, continuando a contattare editori per conto mio qualcuno avesse cercato di reclutarmi attraverso l'agenzia si sarebbero intascati la percentuale per il lavoro promozionale svolto da me?


Ho voluto riassumere e condividere la mia esperienza con l'agenzia perchè spero che possa essere utile a qualcuno, non ho intenzione di screditarla , l'Advocate-art resta una delle agenzie più rinomate e attive sul mercato e certamente è molto valida per alcuni artisti.
Credo un'agenzia sia uno strumento molto utile, solo che non ho trovato quella giusta per me. Anche se questa risoluzione improvvisa mi ha lasciato un po' di amarezza, sono contenta di essermi svincolata, ho le idee più chiare in merito a cosa voglio e questo è un ottimo punto di partenza :)

Per concludere ricordo a tutti che l'agente lavora per l'illustratore (altrimenti perchè pagarlo?) ed è importantissimo scegliere con cure il proprio rappresentante.

Per ulteriori informazioni potete leggere i capitoli riguardo al ruolo dell'agente su Roba da disegnatori


Angela